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Usigrai 09 Dic 2015

L'Usigrai a Congresso per eleggere il nuovo segretario Di Trapani: "Alla Rai servono certezze per il futuro"

Conclusa la prima giornata del Congresso dell'Usigrai, il sindacato dei giornalisti del servizio pubblico radiotelevisivo. Una giornata densa di interventi, tra i quali anche quelli del segretario della Fnsi, Raffaele Lorusso, del Dg della Rai, Campo Dall'Orto, e della giornalista turca Ceyda Karan.

Conclusa la prima giornata del Congresso dell'Usigrai, il sindacato dei giornalisti del servizio pubblico radiotelevisivo. Una giornata densa di interventi, tra i quali anche quelli del segretario della Fnsi, Raffaele Lorusso, del Dg della Rai, Campo Dall'Orto, e della giornalista turca Ceyda Karan.

Si è conclusa la prima giornata del 14° Congresso dell'Usigrai in corso a Galzignano Terme, in provincia di Padova. Una giornata densa di interventi aperta dal segretario nazionale dell'Usigrai, Vittorio Di Trapani, che nella sua relazione introduttiva ha messo in luce gli aspetti critici della riforma della governance della Rai in discussione in questi giorni in parlamento.
In primo luogo l'incognita delle risorse e la proposta di far pagare il canone con la bolletta elettrica. "Per essere libero – ha detto Di Trapani – il servizio pubblico deve avere finanziamenti certi e di lunga durata. E il rubinetto che apre e chiude i finanziamenti non può essere nelle mani del governo e della maggioranza di turno che anno per anno decidono della tua sorte. Anche in questo caso, la riforma in discussione in parlamento va in tutt'altra direzione. Si sta raccontando ai cittadini che avranno una bolletta elettrica più pesante per colpa della Rai: dovremo iniziare a spiegare con più forza che è falso. Se la legge passa così com'è, nelle casse della Rai non entrerà neanche un euro dei soldi recuperati dall'evasione. Con una pericolosissima mossa a tenaglia da una parte si incrina ancora di più l'immagine della Rai presso i cittadini, dall'altra si tagliano le gambe a qualunque possibilità per la Rai di investire e fare innovazione". 
Poi il tema del controllo della politica sulla Rai. "La Rai – ha proseguito Di Trapani – ha bisogno di una legge che la sottragga definitivamente al controllo dei partiti, dei governi e delle lobby. Il testo che sta per essere approvato in parlamento non centra questo obiettivo. Questa legge rafforza il controllo dei partiti, e in particolare della maggioranza parlamentare, e consegna ancor più il servizio pubblico nelle mani del governo di turno. Il parlamento è ancora in tempo. Fermatevi".
Infine, rivolto ancora alla classe politica, il segretario uscente dell'Usigrai ha lanciato l'appello a riprendere "l'ambizione di una riforma complessiva del sistema radiotelevisivo".
Di risorse e di lotta all'evasione del canone ha parlato anche il Direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall'Orto. "Speriamo che la riforma ci porti più risorse, perché ne abbiamo bisogno, e che l'evasione sia ridotta, ma il tema è in che modo possiamo far sì che cittadini riconoscano in noi un valore", ha commentato Campo Dall'Orto, che al cospetto dei giornalisti Rai ha presentato la sua ricetta per il rilancio del servizio pubblico radiotelevisivo: "Bisogna partire dal prodotto e dalla sua efficacia, l'efficienza oggi è doppiamente importante. Tutti conoscete i dati sul Pil e sulla crisi, ne stiamo uscendo, e speriamo che la fine dell'anno sia più gioiosa delle ultime. Occorre comunque attenzione all'uso di ogni euro di risorse pubbliche, che deve essere utilizzato in maniera attenta e deve essere legato all'efficacia di quello che facciamo", ha ribadito il Dg.
Campo Dall'Orto ha quindi fatto cenno al futuro dell'azienda concessionaria del servizio pubblico: "Il mio progetto per la Rai troverà forma in un piano industriale che verrà approvato in primavera. Il mondo è cambiato in fretta e mi auguro che si riescano ad affrontare le sfide della contemporaneità. Il fatto che ci sia il rinnovo della concessione e del contratto di servizio l'anno prossimo aiuterà a definire gli obiettivi del servizio pubblico per i prossimi anni", ha detto prima di concludere il suo intervento parlando di dati di ascolto: "Il Tg1, che ieri ha raccontato l'apertura del Giubileo, ha fatto ascolti a cui non siamo abituati e i dati di ascolto che fa la Tgr sono clamorosi", ha osservato rilevando la centralità delle sedi regionali e le loro grandi potenzialità.
Del rinnovo del contratto di lavoro giornalistico ha parlato il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso. "È una sfida importante – ha detto – ma non può essere portata avanti con battaglie di retroguardia. Riteniamo di essere in grado di affrontare la partita e di chiuderla dignitosamente. Gli editori chiedono di mettere mano a istituti che hanno un'incidenza economica. Di fronte a questa richiesta non alziamo barricate, ma facciamo una controproposta". 
Il nodo cruciale è l'occupazione, senza la quale non c'è futuro per la categoria. "Siamo pronti a cambiare, a patto che si parta dall'esigenza dell'occupazione. Per questo – ha proseguito il segretario Lorusso – diremo no a chi all'interno sogna battaglie di retroguardia. Qualcuno già le sta combattendo, ma fa il Don Chisciotte, perché guarda a un mondo che non esiste più".
"Dobbiamo allargare il perimetro della professione e creare nuove figure professionali, immaginare un percorso diverso, anche mediano tra i più garantiti e le zero tutele. Costruire insieme dei percorsi di inclusione, perché senza occupazione non andiamo da nessuna parte", ha quindi rilevato Lorusso, spiegando che tutto questo "si può fare in uno spirito di profonda solidarietà nella categoria, tenendo insieme tutte le generazioni di giornalisti". 
"Guardo con ilarità, se non con compassione – ha poi detto il segretario Fnsi – a chi parla di difesa ad oltranza dei diritti acquisiti. Ci devono far capire dove troviamo le risorse per garantire quei diritti, come lo si fa se non attraverso la base degli occupati. Lo scontro non è fra conservatori e riformisti, ma tra reazionari e riformisti. Senza tutela dei diritti non andiamo da nessuna parte ed anche i giovani hanno diritti".
Lorusso ha poi elencato le battaglie che il sindacato dei giornalisti sta portando avanti: "Abbiamo necessità di profondi interventi di riforma e di risorse che non siamo spicci raccattati qua e là nelle pieghe del bilancio. C'è la necessità di ragionare sulla legge 416, una legge che appartiene a un'altra era e va aggiornata perché non è sostenibile che oggi si possa uscire dal mondo del lavoro a 58 anni di età con 18 anni di contributi. E si dovrebbero legare le uscite all'obbligatorietà di nuove entrate, cioè dare la possibilità di uscire in anticipo, obbligando però le aziende ad assumere".
Infine una riflessione il segretario della Fnsi la dedica alla legge ordinistica: "L'accesso alla professione è diventata una barzelletta. Non è possibile – ha concluso – accettare che abbiamo un'organizzazione professionale completamente avulsa dal mercato del lavoro".
Nel corso della giornata di dibattito ampio spazio è stato dedicato anche alle questioni internazionali, con la testimonianza di Ceyda Karan, giornalista del quotidiano turco di opposizione laica Cumhuriyet, che ha chiesto "il massimo sostegno internazionale, soprattutto oggi che la crisi siriana fa passare in secondo piano il tema della limitazione della libertà di stampa in Turchia".
"Abbiamo già il supporto di organizzazioni internazionali come Ifj o Rsf, ma serve l'aiuto dei colleghi di tutti i paesi europei affinché la nostra situazione sia portata all'attenzione delle autorità internazionali", ha detto Karan parlando anche del caso che ha coinvolto Can Dundar, direttore del quotidiano, e Erdem Gul, capo della redazione di Ankara del giornale, fermati il 26 novembre scorso per uno scoop in cui rivelarono un presunto passaggio di camion carichi di armi dalla Turchia alla Siria. "Da 13 giorni sono in completo isolamento, un isolamento che somiglia più a una tortura - ha spiegato la giornalista -. Stiamo avendo grandi difficoltà in Turchia sulla libertà di stampa e di parola, subiamo pressioni e minacce: siamo in pericolo, ma di conseguenza in pericolo ci siete anche voi".

Chi fosse interessato, trova sul sito di Radio Radicale la registrazione audio integrale della prima giornata del “XIV Congresso nazionale USIGRAI: “Riforme Autonomia Innovazione. Il Servizio Pubblico per illuminare le periferie”.

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