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Minacce 07 Set 2015

Napoli, distrutta l’auto del giornalista del ‘Roma’: la solidarietà di Ordine, sindacato e Unci

Quarto atto vandalico in meno di due mesi contro il giornalisti del “Roma” Fabio Postiglione, il cui nome è anche comparso nelle intercettazioni tra un boss e i suoi familiari. Forte preoccupazione di Ordine e sindacato della Campania che chiedono un incontro al Questore e lanciano l’hashtag #SiamoTuttiFabioPostiglione

Quarto atto vandalico in meno di due mesi contro il giornalisti del “Roma” Fabio Postiglione, il cui nome è anche comparso nelle intercettazioni tra un boss e i suoi familiari. Forte preoccupazione di Ordine e sindacato della Campania che chiedono un incontro al Questore e lanciano l’hashtag #SiamoTuttiFabioPostiglione

L’auto del giornalista di cronaca giudiziaria del “Roma” Fabio Postiglione è stata danneggiata nella notte. Il lunotto posteriore è stato distrutto a colpi di bastone. È la quarta volta in meno di due mesi che il cronista viene preso di mira con atti vandalici. Un mese fa il suo nome è comparso nelle intercettazioni tra un boss e i suoi familiari. Il capoclan diceva a chiare lettere che il “Roma” dava «fastidio».
L’Ordine dei giornalisti della Campania, il Sindacato unitario giornalisti della Campania, i consiglieri nazionali campani della FNSI esprimono forte preoccupazione e chiedono alle forze dell’ordine di tenere alta l’attenzione su quanto sta accadendo. La vicenda non può essere in alcun modo sottovalutata, la sicurezza del collega deve essere garantita in ogni modo.
Ordine e Sindacato chiedono pertanto un incontro al Questore e, nel ribadire al collega tutta la solidarietà, lanciano l'hashtag “#SiamoTuttiFabioPostiglione”.

Unci: “Grande preoccupazione per il moltiplicarsi di episodi di questa natura”
Sull’episodio arriva puntuale anche l’intervento del presidente dell’Unci, Alessandro Galimberti che, nell’esprimere piena solidarietà da parte dell’Unione cronisti a Fabio Postiglione, in una nota auspica “la pronta reazione degli apparati investigativi per la tempestiva individuazione di responsabili e mandanti” e torna ancora una volta a manifestare “grande preoccupazione per il moltiplicarsi di episodi di questa natura”, sollecitando inoltre “una riflessione politica sulla necessità di arginare l’escalation anche meditante l'inasprimento delle pene e delle misure cautelari per le minacce e per le intimidazioni ai giornalisti”.

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