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Fnsi 09 Dic 2003

Rai: "RaiOt" non torna in onda Annunziata: "Cattaneo non vuole garantire il pluralismo" Bonatesta (An): "Il presidente della Rai straparla" Butti (An): "Se Annunziata vuole lasciare, lasci"

Rai: "RaiOt" non torna in ondaAnnunziata: "Cattaneo non vuole garantire il pluralismo"Bonatesta (An):"Il presidente della Rai straparla"Butti (An): "Se Annunziata vuole lasciare, lasci"

Rai: "RaiOt" non torna in onda
Annunziata: "Cattaneo non vuole garantire il pluralismo"
Bonatesta (An):
"Il presidente della Rai straparla"
Butti (An): "Se Annunziata vuole lasciare, lasci"

Per ora 'Raiot' non torna in onda. Constatata l'impossibilita' di trovare un accordo sulla visione preventiva delle puntate del programma, anche una per volta con una settimana di anticipo sulla messa in onda, l'ipotesi piu' probabile e' a questo punto la sospensione definitiva della trasmissione, fatta salva la possibilita' di riprendere il progetto satira in primavera. E' quanto sarebbe emerso nella riunione di oggi del consiglio di amministrazione di Viale Mazzini durante la quale - a quanto si apprende - il direttore generale Flavio Cattaneo avrebbe riferito di colloqui con la produzione di 'Raiot', in cui quest'ultima avrebbe manifestato difficolta' a realizzare il prodotto in base alle condizioni poste dalla Rai per tutelarsi da azioni legali. I consiglieri avrebbero ascoltato l'intervento del direttore generale e preso atto della situazione, senza esprimere ne' consenso ne' dissenso. Nessuna decisione ufficiale e' stata presa al momento, ma le sorti del programma sembrano segnate. Tanto piu' perche' non e' chiaro se in primavera andra' in onda lo stesso 'Raiot' ripensato oppure, come gia' previsto, la seconda edizione di 'Bra - Braccia rubate all'agricoltura'. (ANSA). La chiusura di 'Raiot' dimostra la ''non volonta' dell'attuale gestione del direttore generale di garantire il pluralismo'' e ''va contro la delibera approvata in merito dal Consiglio'' di amministrazione della Rai. E' il commento della presidente Lucia Annunziata. ''La chiusura di 'Raiot', come il mancato reintegro di Santoro o la mancata concessione di adeguati spazi ai sindacati - sottolinea la presidente in una nota - non e' ne' un caso ne' il frutto di una serie di coincidenze. Al contrario si tratta di un ineludibile segno della non volonta' dell'attuale gestione del direttore generale di garantire il pluralismo nelle sue diverse forme editoriali''. ''Si e' lasciato passare troppo tempo - dice ancora Annunziata - e si sono sollevate troppe questioni, risultate poi inutili (quali quelle legate all'interpretazione della delibera del Consiglio) proprio al fine di far mancare le condizioni di un accordo. Sia chiaro che la chiusura di 'Raiot' va contro la delibera approvata in merito dal Consiglio''. (ANSA). Sul caso 'Raiot' ''non c'e' ancora nulla di ufficiale'', sottolinea la Studio Uno, la produzione del programma, confermando pero' che tra le ipotesi c'e' ''la rescissione del contratto in maniera consensuale''. ''Abbiamo ribadito piu' volte - spiega il produttore, Valerio Terenzio, l'impossibilita' di realizzare il programma, data la sua stretta attualita', alle condizioni poste dalla Rai. Abbiamo riflettuto anche sull'ultima proposta, quella di consegnare la registrazione di una puntata per volta con una settimana di anticipo sulla messa in onda. Anche cosi', non possiamo farla''. La produzione valutera' domani con i suoi legali come procedere. L'eventuale rescissione consensuale del contratto che lega la Studio Uno alla Rai non impedirebbe, in ogni caso, di riprendere in primavera il progetto satira avviato due anni fa. (ANSA). Per il senatore Michele Bonatesta di Alleanza Nazionale, il presidente delle Rai Lucia Annunziata sul caso Raiot ormai ''straparla'' e la decisione dei vertici sul programma della Guzzanti e' invece ''legittima e doverosa''. ''All'Annunziata che sulla sorte di 'Raiot' straparla lanciando accuse al dg Cattaneo che non sono supportate dalla realta' dei fatti, consigliamo di leggersi le motivazioni della querela presentata dalla vedova Moro nei confronti di Luttazzi per i contenuti dello spettacolo da lui scritto, 'Dialoghi platonici'': 'E' pur vero che la satira, al pari del diritto di cronaca e di critica, puo' costituire un'esimente della condotta diffamatoria, ma e' altresi' vero che essa non puo' mai assurgere, al pari di ogni altra manifestazione del pensiero, a libera e gratuita offesa'''. ''Se l'Annunziata capisce questo - conclude il senatore Bonatesta, componente della direzione nazionale di AN e membro della commissione di Vigilanza sulla Rai -, capisce che la decisione dei vertici di tutelare l'azienda e gli utenti da un uso distorto del servizio pubblico, e' legittima e doverosa''. (ANSA). Su 'Raiot' ''non si e' trovato un accordo con la produzione, la Studio Uno, che non e' riuscita a trovare una formula congrua al suo timing, che e' molto ristretto. La cosa si e' dunque esaurita con una separazione consensuale''. Cosi', nelle parole del consigliere Rai Giorgio Rumi, il direttore generale Cattaneo ha riferito oggi in consiglio sulla situazione del programma di Sabina Guzzanti. ''Comunque - conclude Rumi - con la Studio Uno ci saranno altre trattative per altri programmi''. (ANSA). ''Se Annunziata vuole lasciare, vada e ci lasci quel piccolo buon ricordo che ancora abbiamo di lei''. Cosi' il responsabile per l'informazione di An, e membro della commissione di vigilanza, Alessio Butti, commenta le dichiarazioni del presidente Rai sulla conclusione della vicenda Raiot. ''Annunziata aveva da subito votato con l'unanimita' del consiglio la decisione del vertice aziendale su Raiot - dice Butti-, ci stupiscono le capriole continue fatte per accontentare la sinistra ed e' banale se non squallido il ripescaggio di vicende come quella di Santoro e delle dirette chieste dai sindacati''. Il parlamentare sottolinea poi che ''sono i produttori di Raiot a non voler proseguire nonostante le offerte del direttore generale'', ''e' stata la Guzzanti, nonostante la mano tesa dal direttore generale per individuare una soluzione, ha minacciare querele ed a sfruttare politicamente la vicenda''. (ANSA).

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