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La giornalista turca Ceyda Karan
Internazionale 02 Mar 2017

Stretta alla libertà  di stampa in Turchia, la Fnsi: «Governo e Ue intervengano, pronti a nuove iniziative»

Il presidente Erdogan continua a imbavagliare i giornalisti che operano in Turchia. Nuovi arresti e limitazioni alla libertà  di informazione impongono di agire. La Fnsi chiede un incontro al governo e fa appello alle istituzioni Ue. Martedì 7 marzo la collega turca Ceyda Karan sarà  a Roma, ospite della Cpo.

«Quanto sta accadendo in Turchia, dove il direttore del quotidiano Hurriyet è stato costretto a dimettersi, il corrispondente del giornale tedesco Die Welt è in stato di arresto e i colleghi americani continuano a subire restrizioni alla libertà di movimento, conferma le peggiori preoccupazioni». Il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, commentano così l’ultimo giro di vite a danni dei giornalisti al lavoro in quel Paese.

«Ribadiamo – proseguono – la solidarietà dei giornalisti italiani, che in più occasioni hanno già promosso manifestazioni a sostegno della libertà di informazione in Turchia, e rilanciamo la richiesta di un incontro urgente con la presidenza del Consiglio dei ministri per poter consegnare gli appelli delle associazioni internazionali dei giornalisti e per chiedere che sia assunta una posizione comune dei governi europei contro il bavaglio imposto alla stampa dal presidente Erdogan. Chiediamo inoltre alle istituzioni dell’Unione europea e ai singoli Stati di inviare proprie delegazioni in Turchia a seguire i processi ai giornalisti».

Intanto il 7 marzo, alla vigilia della Giornata internazionale della donna, la Commissione pari opportunità della Fnsi ospiterà la collega turca Ceyda Karan nell’ambito della manifestazione “Tante Quanti: giornaliste in campo per la democrazia paritaria”.

«Sarà l’occasione – concludono Lorusso e Giulietti – per esprime la vicinanza dei giornalisti italiani agli operatori dell’informazione turchi».

@fnsisocial

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