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Fnsi 22 Ott 2003

Attentato a un free lance in Sardegna, Siddi : “Violenza intollerabile, bisogna garantire il giornalismo di frontiera”. Solidarietà da Reporter senza frontiere

Attentato a un free lance in Sardegna, Siddi : “Violenza intollerabile, bisogna garantire il giornalismo di frontiera”. Solidarietà da Reporter senza frontiere

Attentato a un free lance in Sardegna, Siddi : “Violenza intollerabile, bisogna garantire il giornalismo di frontiera”.
Solidarietà da Reporter senza frontiere

Il presidente nazionale della Federazione Nazionale Stampa Italiana, Franco Siddi, ha dichiarato: E’ violenza intollerabile, ingiustificabile e ripugnante quella che ha colpito il free lance della Nuova Sardegna Giovanni Maria Sedda, la cui abitazione di Gavoi (Nuoro) è stata centrata da una serie di scariche di fucile a pallettoni la notte scorsa. E’ un’intimidazione gravissima rivolta a un giornalista di frontiera, dedito ad assicurare ai cittadini un’informazione al solo servizio della verità, della conoscenza, del rilancio civile e sociale delle zone interne di una nobile terra. I delinquenti che agiscono nell’oscurità debbono sapere che non troveranno nessuna comprensione ma solo disprezzo. La condanna della Federazione nazionale della Stampa italiana insieme con l’Associazione della Stampa Sarda è totale come lo è la solidarietà e la vicinanza di tutti i giornalisti italiani, non solo sardi, verso il collega Sedda”. Questo il primo commento del presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, appena appresa la notizia dell’attentato di Gavoi. “Anche chi compie atti criminali e violenze cosiddette comuni deve sapere che la luce dell’informazione libera resterà sempre accesa: notizie, denunce e condanne, non solo giudiziarie ma anche civili, saranno sempre date e mai taciute. Chi compie crimini rifletta prima di compierne di gravissimi contro la stampa e i giornalisti; si fermi prima di macchiarsi di reati ignobili contro i lavoratori onesti come lo sono tutti i free lance liberi e impegnati al progresso del propria terra e dei più deboli. Non è cercando di far tacere i giornali che si può raggiungere l’impunità che appartiene solo a chi sa stare alle regole del vivere civile. Il collega Sedda, come gli abitanti di Gavoi - e come i colleghi aggrediti nei giorni scorsi in Calabria - non meritano l’offesa di questa violenza che fa danni privati e pubblici incalcolabili e che non porta bene ad alcuno. Occorre davvero da parte di tutti, in primo delle istituzioni preposte, ingrandire lo sguardo e dedicare una particolare attenzione ai fenomeni di intimidazione verso la stampa nelle zone di frontiera, per una rigorosa azione di prevenzione e repressione dei crimini intollerabili contro i soggetti del circuito dell’informazione libera. Sul piano delle relazioni di lavoro è più che mai urgente un’aggiornata riflessione tra sindacato dei giornalisti ed editori per definire tutele e garanzie adeguate ai free lance e a tutti i giornalisti di frontiera, primi testimoni e interpreti di una realtà di conoscenza e pluralismo indispensabile alla buona salute e alla credibilità del sistema informativo e delle stesse imprese”. Nella notte dal 20 al 21 ottobre 2003, verso le 0h45, sono stati tirati sei colpi di fucile contro la porta d’entrata del domicilio di Giovanni Maria Sedda, in località Gavoi (a sud di Nuoro). Il giornalista, corrispondente a Nuoro del quotidiano La Nuova Sardegna, che in quel momento si trovava all’interno della sua abitazione, non è stato ferito. Reporter senza frontiere condanna duramente questo attentato, che avrebbe potuto avere delle conseguenze estremamente gravi. L’organizzazione internazionale per la difesa della libertà di stampa chiede alle autorità locali di fare tutti i passi necessari per identificare, e portare davanti alla giustizia, i responsabili di questo atto. Giovanni Maria Sedda, contattato da Reporter senza frontiere, è convinto che si tratti di un atto intimidatorio legato alla sua attività professionale. Il giornalista aveva recentemente coperto per La Nuova Sardegna una bagarre che era scoppiata in occasione di una festa a Gavoi, nella notte tra l’11 e il 12 ottobre scorso. Nel corso della rissa che era seguita, un uomo era stato ferito a coltellate da un gruppo di partecipanti la festa, ormai completamente ubriachi. In seguito, la macchina di un testimone di questo episodio era stata vandalizzata. Il 20 ottobre, gli abitanti di Gavoi hanno organizzato un corteo per protestare contro la violenza.

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