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Fnsi 26 Lug 2004

Congresso Fnsi, il Coordinamento delle Associazioni per un sindacato di servizio candida Paolo Serventi Longhi a Segretario Generale e Franco Siddi a Presidente. 'Stampa Democratica'; "Nel sindacato governato da questo gruppo dirigente non c'è mai

Congresso Fnsi, il Coordinamento delle Associazioni per un sindacato di servizio candida Paolo Serventi Longhi a Segretario Generale e Franco Siddi a Presidente. 'Stampa Democratica'; "Nel sindacato governato da questo gruppo dirigente non c'è mai stata vera autonomia, così come non c'è mai stata democrazia"

Congresso Fnsi, il Coordinamento delle Associazioni per un sindacato di servizio candida Paolo Serventi Longhi a Segretario Generale e Franco Siddi a Presidente. 'Stampa Democratica'; "Nel sindacato governato da questo gruppo dirigente non c'è mai stata vera autonomia, così come non c'è mai stata democrazia"

Coordinamento delle Associazioni regionali della Stampa per un sindacato di servizio Qualità della professione e della rappresentanza Ecco la casa del sindacato di tutti i giornalismi Un sindacato che continui a camminare sulla strada della costruzione della casa delle regole e dei diritti per tutti i giornalismi. Un sindacato di servizio concreto, aperto e forte nelle tutele dell’estensione dei nuovi contratti e del lavoro autonomo. Un sindacato dotato di una struttura agile che rafforzi e potenzi la qualità e la capacità dei rappresentanti della categoria passando attraverso una riorganizzazione della Fnsi adeguata ai nuovi terreni di confronto con gli editori. Ecco i motivi per i quali come Coordinamento delle Associazioni per un sindacato di servizio riteniamo che Paolo Serventi Longhi debba essere riconfermato alla guida della Fnsi quale segretario generale e quale garante dell’impegno all’ulteriore rafforzamento dell’autonomia del sindacato, della professione, dei contratti dei giornalismi italiani. Un segretario forte e espressione di tutti i giornalismi è la migliore garanzia contro ogni tentativo di condizionamento della professione e gli attacchi di una categoria di editori che ha messo nella propria “agenda” la delegittimazione del diritto alla rappresentanza e all’agibilità sindacale, accentuando sia la precarizzazione del lavoro redazionale sia il ricatto salariale e occupazionale per i free lance. Sono gli stessi motivi per i quali sosteniamo che Franco Siddi debba essere riconfermato alla presidenza della Fnsi, quale elemento di garanzia di tutte le espressioni del sindacato unitario del giornalismo italiano e contro ogni tentativo di attacco all’autonomia della categoria. I cui ultimi esempi sono rappresentati dalla cosiddetta legge Gasparri sul riordino del sistema delle telecomunicazioni e dal preoccupante riassetto della Rcs. I presidenti e i segretari delle Associazioni Regionali della Stampa del coordinamento per un sindacato di servizio: Giorgio Macchiavello (Valle d’Aosta), Marcello Zinola (Liguria), Giuseppe Marzano (Trentino Alto Adige), Andrea Camporese (Veneto), Marco Gardenghi (Emilia Romagna), Nicola Di Bonito (Abruzzo), Claudio Sebastiani (Umbria), Giovanni Giacomini (Marche), Felice Salvati (Puglia), Luigi Di Lauro (Basilicata). VERA AUTONOMIA E VERA DEMOCRAZIA NEL FUTURO DELLA FNSI Il copione è unico, ripetitivo. I registi sono gli stessi. Cambia solo il nome degli attori. E' un film già visto e noto. Mediocre per molti. Eppure i soliti noti lo candidano all'Oscar. E' accaduto, con grande anticipo, in occasione delle elezioni Inpgi, che il senza titolo “Coordinamento per un sindacato di servizio” proponesse, con gran clamore e grandi elogi, la conferma dei vertici dell'Istituto di previdenza. La stessa cosa si è riproposta in occasione del rinnovo dei vertici dell'Ordine nazionale. Accade ancora oggi, alla vigilia delle elezioni per il rinnovo delle cariche sindacali regionali e nazionali. Il già citato “Coordinamento” ricandida Paolo Serventi Longhi alla guida della Fnsi "quale segretario generale e quale garante dell'impegno all'ulteriore rafforzamento dell'autonomia del sindacato". Sul grande tema dell’autonomia le occasioni di dissenso sono state molte. E molti, anche in Consiglio Nazionale, sono stati gli interventi di critica proprio per la mancanza di autonomia del sindacato. Un solo esempio. La maggioranza della Fnsi non è mai riuscita a varare alcuna importante iniziativa senza appoggiarsi alle stampelle dei vari ”Articoli” - leggi Articolo 21, movimento di chiaro segno politico - o di qualche sigla del sindacato confederale ritenuta più amica di altre. La vera autonomia non c'è mai stata. Così come non c'è mai stata vera democrazia. Quando si governa a colpi di maggioranza senza coinvolgere la minoranza si governa a senso unico. Peggio, quando si governa a colpi di maggioranza facendo finta di coinvolgere la minoranza, si fa semplicemente un pò di maquillage. Un modo singolare di gestire il sindacato che non si registra in nessun altra rappresentanza nazionale. Un altro esempio per capire. Il presidente dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia che con la sua lista ha vinto le elezioni e dispone di una schiacciante maggioranza ha dato ampio spazio alla minoranza alla quale è andata la vicepresidenza del Consiglio, la presidenza del Collegio dei revisori e la riconferma in un importante incarico a una collega sempre della minoranza. Questo è un esempio di democrazia e di rispetto delle minoranze. E' così che noi intendiamo la gestione del sindacato unico e unitario dei giornalisti. Diversamente si governa solo il sindacato unico. Nessun preconcetto, nessuna ostilità su nomi e ruoli. Ma il futuro vertice del sindacato dei giornalisti deve nascere da un confronto serio, che analizzi con serenità i risultati dell'ultima legislatura, a partire dal contestatissimo Contratto Nazionale, e ponga le basi di un programma condiviso che rappresenti in concreto tutti i giornalismi. E dia pari dignità a tutti i giornalismi. Come avrebbe già dovuto essere e non è stato. Giovanni Negri Stampa Democratica

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