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Fnsi 28 Giu 2004

Incendiata l'automobile di un giornalista a Vibo Valentia. Solidarietà di Ordine e Sindacato per il grave atto di intimidazione

Incendiata l'automobile di un giornalista a Vibo Valentia. Solidarietà di Ordine e Sindacato per il grave atto di intimidazione

Incendiata l'automobile di un giornalista a Vibo Valentia. Solidarietà di Ordine e Sindacato per il grave atto di intimidazione

L'automobile di un giornalista, Lino Fresca, collaboratore della redazione vibonese della Gazzetta del Sud, è stata incendiata la notte scorsa nel quartiere marino di Vibo Valentia. In seguito all'incendio si è anche verificata un'esplosione sentita distintamente dagli abitanti della zona. L'intervento dei vigili del fuoco ha evitato che le fiamme si propagassero ad altre vetture parcheggiate nei pressi. Laureato in Scienze dell' Educazione, Fresca, 48 anni, insegna religione all'Itis ed è iscritto all'Ordine dei giornalisti nell'elenco pubblicisti dal 1996. Alla squadra mobile, che conduce le indagini, ha dichiarato di non conoscere il movente dell'attentato anche se non ha avuto dubbi nel collegarlo con la sua attività giornalistica. «Sono molto preoccupato per quello che è successo - ha detto Fresca - che dimostra ancora una volta come sia difficile e ad alto rischio il lavoro di giornalista. Sinceramente adesso temo per la mia incolumità e capisco ancora di più di più le difficoltà e le preoccupazioni degli imprenditori e degli amministratori fatti oggetto di episodi simili. Capisco cosa significhi non sapere a chi confidare le proprie paure e convivere con le stesse. Essere soli con se stessi. Subentra una insicurezza anche a livello psicologico. Purtroppo gesti simili sono tra le cause che spiegano perchè la nostra terra non va avanti e non progredisce nello sviluppo sociale ed economico». Ultimamente Fresca aveva seguito la vicenda degli attentati intimidatori compiuti a a San Gregorio d'Ippona, sua paese di origine, contro il sindaco, amministratori e il comandante della locale caserma dei carabinieri. «Dobbiamo purtroppo registrare l'ennesimo episodio di intimidazione ai danni di un giornalista in Calabria». E' quanto afferma il presidente dell'Ordine dei giornalisti calabresi, Giuseppe Soluri, in merito al danneggiamento di cui è rimasto vittima il giornalista Lino Fresca. «L'intimidazione - sostiene Soluri - è quasi certamente da collegare ad una serie di servizi che, anche recentemente, Lino Fresca aveva pubblicato e relativi a fatti ed episodi di particolare rilevanza per una zona in cui è forte il condizionamento della criminalità organizzata. L'Ordine dei giornalisti della Calabria esprime ovviamente una forte e convinta solidarietà al collega Fresca ed al suo giornale ribadendo che in nessun caso le proditorie e vigliacche intimidazioni riusciranno a fermare la libera circolazione delle idee e delle notizie; anche di quelle che possono dare fastidio a quanti preferiscono le prevaricazioni al libero confronto». «Invitiamo ancora una volta le forze dell' ordine - conclude il presidente dei giornalisti calabresi - ad intensificare il proprio difficile lavoro di controllo del territorio e di prevenzione a salvaguardia di quanti, svolgendo con serenità, obiettività e coscienza il compito di informare i cittadini, sono esposti più di altri a possibili forme di ritorsione e di rappresaglia». Solidarietà a Fresca è stata espressa anche dal segretario regionale del Sindacato dei Giornalisti della Calabria e consigliere nazionale Fnsi, Carlo Parisi, che richiama l'attenzione su «un episodio gravissimo che, ancora una volta, testimonia il tentativo della criminalità organizzata di colpire le istituzioni ed imbavagliare la stampa che coraggiosamente dà spazio a quanti si battono per affermare la democrazia e la legalità sul territorio». «Tentativi - afferma Parisi - messi in atto da chi si affida alla vigliaccheria, all'intimidazione ed al terrore nel tentativo di ottenere un'informazione più disponibile o addirittura omertosa. Anche in questo caso minacce ed intimidazioni, però, non faranno altro che rafforzare l'impegno dei giornalisti e di tutti i cittadini liberi della Calabria contro la criminalità ed ogni forma di violenza, per difendere e garantire la libertà d'informazione». Parisi, infine, confida nelle forze di polizia e nella magistratura, affinchè «facciano subito piena luce sull'accaduto ed auspica che tutte le realtà sociali e politiche del territorio facciano fronte comune sotto il vessillo della lotta alla violenza ed alla criminalità». (ANSA).

@fnsisocial

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