CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Fnsi 22 Ott 2003

L’Associazione Stampa Romana esprime solidarietà a Rosetta Stame, condannata per aver “diffamato” Erich Priebke

L’Associazione Stampa Romana esprime solidarietà a Rosetta Stame, condannata per aver “diffamato” Erich Priebke

L’Associazione Stampa Romana esprime solidarietà a Rosetta Stame, condannata per aver “diffamato” Erich Priebke

L’Associazione Stampa Romana esprime la propria solidarietà a Rosetta Stame, figlia del tenore Nicola Ugo Stame ucciso alle Fosse Ardeatine, condannata per aver “diffamato” Erich Priebke in un’intervista apparsa su un giornale romano. L’Associazione, impegnata a custodire la memoria storica della categoria, che in vista della Giornata della Memoria patrocina una ricerca storica sui giornalisti epurati nel Ventennio, e che fra pochi mesi celebrerà il sessantesimo del sacrificio di due colleghi - Enzio Malatesta (medaglia d’oro al valor militare alla memoria) e Carlo Merli - fucilati a Forte Bravetta il 2 febbraio del ’44 insieme a un gruppo di partigiani condannati a morte dal tribunale germanico, è onorata di unirsi a quanti stanno offrendo il proprio sostegno alla signora Stame, a partire dal Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, che lo scorso 16 ottobre ha voluto incontrarla al Ghetto. La signora Stame aveva sei anni quando vide per l'ultima volta il padre in un colloquio a Regina Coeli. Nel corso del processo Priebke la Stame ha deposto ricordando che il padre era stato torturato e che le risulta che avesse la cassa toracica sfondata. Su questo in aula confermò anche Giovanni Gigliozzi, presidente Anfim. Ricordando l’episodio in una recente intervista è stato scritto che Priebke aveva torturato suo padre. Di qui la querela e la condanna della seconda sezione del Tribunale Civile di Roma (presidente Marta Ienzi), che prevede il pagamento di tremila euro di spese processuali e la pubblicazione a proprie spese della sentenza sul Messaggero, una volta che sia diventata definitiva. L’Associazione Stampa Romana invita i direttori dei giornali ad accompagnare l’eventuale pubblicazione della sentenza – contro la quale è pendente ricorso - con adeguati commenti e prese di posizione, e a farsi tramite con le proprie aziende editoriali affinché non ne richiedano il pagamento.

@fnsisocial

Articoli correlati