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Fnsi 16 Set 2004

Rai: rinuncia a diritti del basket, protestano i giornalisti

Rai: rinuncia a diritti del basket, protestano i giornalisti

Rai: rinuncia a diritti del basket, protestano i giornalisti

Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: “ La serie A di calcio in diretta su Sky, le partite per il digitale terrestre su Mediaset, la Champions League su Sky e Mediaset, la coppa Uefa su La7, il basket su Sky e sulle radio private. Alla Rai hanno perso la testa e i diritti sportivi. Anzi, sono rimaste, dopo le Olimpiadi, solo la Nazionale di calcio e la Formula Uno. C’è da sperare che la Federazione Gioco Calcio e Bernie Ecclestone non aprano nuove trattative per la vendita dei diritti dei prossimi mondiali. In un clima generale che sembra favorevole ad una consistente privatizzazione del servizio pubblico ed alla collocazione in borsa di quote rilevanti della Rai, la perdita dei diritti sportivi rappresenta un colpo micidiale che indebolisce i palinsesti e, forse, rende più facile dismettere il poco che resta. Hanno ragione l’Usigrai, il Cdr di Raisport e la redazione a protestare per la rinuncia della Rai ai diritti del basket decisa ieri. Il sindacato dei giornalisti rispetta le regole del mercato ma non può accettare che il Ministro Gasparri e il Direttore Generale Cattaneo continuino in questa opera di demolizione del servizio pubblico”. Natale (Usigrai) su diritti sportivi Le Olimpiadi sono finite da appena venti giorni, ma gli impegni che la Rai aveva assunto verso lo sport italiano sembrano già svaniti. Il basket sparisce dal servizio pubblico: non soltanto dagli schermi tv, ma ora anche dalle reti radiofoniche. Il Gruppo Rcs ha acquisito i diritti del campionato di A1, inserendosi in una trattativa che la Rai non ha saputo o voluto chiudere. Ha ragione di protestare il Comitato di Redazione del Giornale Radio, perché la vicenda segnala l’ulteriore arretramento della radio pubblica di fronte ad una concorrenza privata sempre più aggressiva. E hanno ragione di preoccuparsi tutti i giornalisti del servizio pubblico, perché l’offerta sportiva è uno dei terreni decisivi per capire quanto grande sia la voglia di competere della dirigenza aziendale. Dopo le incertezze manifestate sui diritti calcistici per il digitale terrestre, e quando ancora non è affatto chiaro se la Rai potrà avere le Olimpiadi del 2012, anche la vicenda del basket mostra un’azienda che perde posizioni. Il sindacato dei giornalisti chiede che la politica dei diritti sportivi cambi segno.

@fnsisocial

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