«Verissimo, è stata la Fnsi ad interrompere il tavolo delle trattative perché dopo quasi dieci anni di buio contrattuale la proposta degli editori è stata considerata irricevibile come abbiamo scritto in un documento pubblico del 23 luglio 2025». Lo dice giovedì 13 novembre 2025 Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi, in risposta alle dichiarazioni rilasciate del vicepresidente della Fieg Francesco Dini a margine dell'evento del Gruppo Corriere dell'Umbria dedicato a editoria e informazione. Dini aveva affermato che «il tavolo era aperto, ma sono stati i giornalisti a interromperlo».
«La proposta – prosegue Costante - era un aumento in EDR di 150 euro lordi in due anni a fronte di una perdita di potere di acquisto dei nostri salari valutata dall’Istat quasi del 20%. Proposta che avrebbe voluto anche un salario di ingresso per i nuovi assunti, quindi un altro sconto sul costo del lavoro. Come ha detto a Città di Castello il sottosegretario Barachini l'editoria ha ricevuto forti finanziamenti. Anche sotto forma di prepensionamenti: 350 posizioni nell'ultimo anno a spese dei contribuenti italiani. E su Ai e Ott gli editori non hanno voluto condividere un percorso con i giornalisti. E infine, per quanto riguarda l’equo compenso, da anni stanno facendo ostruzionismo per poter continuare a lucrare sui più deboli pagati 5 euro al pezzo».
La segretaria generale del sindacato dei giornalisti conclude: «Il gioco degli editori è chiaro: privatizzare i guadagni e socializzare le perdite. Un gioco inaccettabile». (anc)